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Premio Letterario Nazionale Giovane Holden
XI Edizione

Ultimo aggiornamento: 06 Marzo 2018
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Andamento del concorso:

Resi noti i risultati.

Risultati

Iacopo Maccioni – “Occhi di marrone” – Lucignano (Arezzo)
Motivazione: La vicenda è ambientata a Terezin-Therezienstadt nel periodo più oscuro della nostra storia recente. Come il tessuto cicatriziale si raduna attorno a una ferita profonda per ripristinare le funzionalità dell’organismo che l’ha subita, la vita nel campo di concentramento punta a riorganizzarsi in attività che riecheggiano il quotidiano, che nutrono l’animo, l’equilibrio interiore, la speranza. Colpisce e commuove la resistenza all’orrore praticata con dignità e decoro dai protagonisti, descritti con un garbo che non manca di donare loro profondità: la musica è ciò che unisce tutti i personaggi del romanzo, che sostiene il loro cammino. Pare di sentirla, questa musica, mentre punteggia una narrazione che procede spedita, più ricca di poesia che di lirismi.
Diego Scandola – “L’anonima tipografia del libero pensatore” – S. Pietro in Cariano (Verona)
Motivazione: Un’atmosfera distopica per questo giallo ambientato a Bellasiepe, in apparenza l’ultima democrazia del mondo, in un’epoca assimilabile al Medioevo ma con tecnologie e dinamiche socio-politiche ben più moderne. Dopo il rogo della tipografia del Mastro Tipografo, ultimo di una serie di roghi ed esplosioni mortali, il suo assistente è custode di un segreto che emergerà pagina dopo pagina. È sua la voce narrante, con cui è impossibile non empatizzare: un orfano affetto da una forma di sinestesia che, oltre ad avergli complicato la vita, rende la nostra lettura ricca di imput sensoriali. L’organizzazione della comunità è descritta con la cura di un manoscritto miniato, e fino all’ultimo rigo non mancano i colpi di scena.
Silvia Meconcelli – “Quel che non sai di me” – Grosseto
Motivazione: C’era una volta una bambina che viveva in una casa popolare di Grosseto con i genitori e i nonni. Brave persone, semplici, messe alla prova dalle difficoltà della guerra. Non è una fiaba, la storia che questa figlia narra all’anziana madre che, dopo un lungo ricovero all’ospedale di Volterra, è impossibilitata a parlare, sebbene forse per la prima volta le due donne sono finalmente in grado di comunicare davvero. Lentamente, la figlia affida alla madre la sua verità sugli anni della sua infanzia, la scoperta della tenerezza e della passione per lo studio nel convento delle suore, i sentimenti contrastanti, le paure, ciò che ha formato la donna che è diventata. Una narrazione sincopata, a tratti intimista, sempre attenta a non smarrirsi nel dettato di un sofferto rapporto madre-figlia.

Premio Speciale della Giuria:
Carlo Zamparelli – “Vita, fortuna e pene di Teodoro M. – Un politico immortale” – Pisa
Motivazione: Una caricatura, Teodoro M., che è in possesso di tutto ciò che potrebbe caratterizzare un vincente se questo personaggio non fosse, irrimediabilmente, un perdente. Tradito dalla sua ambizione e dalla paura di invecchiare, lo conosciamo perseguitato dall’incubo di rimanere sepolto sotto una valanga di libri e, nel corso di una narrazione trascinante, lo vediamo amplificare i suoi molti vizi a discapito delle poche virtù, fino a lasciarsi sprofondare in mali di cui lui è causa principale. L’augurio a tutti noi è che i personaggi e le persone come Teodoro M. continuino a infastidirci, come sintomo di sopravvivenza della nostra umanità.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Bruno Balloni – “Corpi alla deriva” – Gravina di Catania (Catania)
Laura Bresciani Stančič – “La vita in prestito” – Pietrasanta (Lucca)
Tullio Bugari – “‘E riavulille” – Jesi (Ancona)
Danilo Cannizzaro – “Nonne sull’orlo di una crisi di nervi” – Santa Croce Camerina (Ragusa)
Giada Cassini – “Faraday Faraway” – Sala Bolognese (Bologna)
Alessia Cavallo – “Un ingannevole passato” – Roma
Roberto Chirico – “Giardino d’autunno” – Mozzagrogna (Chieti)
Antonio Cuccurullo – “Indizio finale” – Siano (Salerno)
Antonella De Bei – “Una storia invisibile” – Chioggia (Venezia)
Giuseppe Di Bari – “La regina Vera” – Cuneo
Riccardo Falcone – “La linea del ratto” – Follo (La Spezia)
Francesco Fenudi – “Lontano dal mare. Storia di un pastore sardo” – Massarosa (Lucca)
Stefania Gradassi – “Stordimento” – Cascina (Pisa)
Ugo Mauthe – “Qunellis” – Torino
Elena Morelli – “La mia felicità nel suo letto” – Fucecchio (Firenze)
Sandro Orlandi – “Il caso Timbari” – Macerata
Giulia Quaranta Provenzano – “La storia di Viola” – Diano Arentino
Silvia Roncucci – “L’anno della morte di Kurt” – Siena
Paolo Santoro – “Margherita” – Ceglie Messapica (Brindisi)
Franco Sorba – “Genesi catalana” – Moncalieri (Torino)
Olivia Terragni – “Il me che non è tuo” – Piacenza
Giovanna Torrisi – “Cara Sofia” – Mascalucia (Catania)
Linda Traversi – “Esco un attimo” – Ravenna
Fabiana Venezia – “Gravidanza: Stato di-s-grazia. Maternità: Delizia e castigo di una mamma difettosa” – Fonte Nuova (Roma)
Lucamaria Bacchereti, Viola Centi – “Princesa de Nada y El Malo” – Ponte a Egola (Pisa) | Montelupo F.no (Firenze)
Novella Zangheri – “Effetto collaterale” – Firenze

Sezione racconto:
Natalia Lenzi – “Mia figlia” – Quarrata (Pistoia)
Motivazione: Una figlia – una bambina dolce – e il fidanzato – un ragazzo per bene, educato e sorridente. Una storia raccontata interamente al tempo imperfetto che fa presagire da subito il tragico epilogo senza scalfire i meccanismi di empatia e tensione narrativa. La madre, per farsi una ragione là dove è impossibile, ripercorre in lungo e il largo la tessitura degli eventi, cercando quella contraddizione, quella falla, quel preciso episodio da cui tutto ha avuto inizio. Intraprende questo cammino a ritroso per accorgersi tuttavia che niente è lineare e che gli accadimenti di un destino già nell’aria si organizzano quasi autonomamente, per realizzare scenari di incombente tragedia. Le parole scelte per narrare una lucida cronaca di un aberrante non-amore, raggiungono l’animo di chi legge e lì restano, in una tacita, grata, condivisione.
Roberto Marsiglia – “Eris” – Chiavari (Genova)
Motivazione: Eris è un inquietante e sofisticato viaggio nelle nostre zone oscure, nell’Ombra tanto cara a Jung, nell’inconscio che, spietato, sottomette le nostre percezioni e altera il nostro sguardo su noi stessi. Il racconto è intenso, elegante e scevro da ogni ridondanza, lucido, crudo e impietoso; il tono con cui la voce narrante si rivolge direttamente al lettore ammonisce e irretisce. L’analisi chirurgica delle ineluttabili spregevolezze che portano il protagonista a decidere per la sua fine e il cinismo con cui egli si descrive senza sconti, ci lasciano attoniti e impotenti, ognuno sull’orlo del proprio, personale baratro.
Catia Proietti – “Perché i pipistrelli non comunicano con le farfalle” – Roma
Motivazione: Un racconto fresco, leggero e solare, come l’estate in cui si svolge, in cui i problemi, le contraddizioni e le decisioni degli adulti fanno solo da contorno un po’ sbiadito a una storia di amicizia tra bambini. Bella, questa amicizia, fatta di complicità, di scoperte, di innominabili turbamenti, di perplessità riguardo alle solite stranezze dei grandi, di giochi e di tenerezza. E bella anche la storia, in cui le novità importate dalla città, non riescono più di tanto a scalfire l’integrità di una natura semplice e contadina, né i ritmi delle solite giornate, né tantomeno l’entusiasmo di due bambini che scoprono se stessi all’interno di un caldo e confortante sentimento di appartenenza.

Premio Speciale della Giuria:
Gabriella Bampo – “Giù in fondo” – Salzano (Venezia)
Motivazione: Un fatto di tragica cronaca, si potrebbe definire questo racconto, così per difendersi anche solo per un attimo dalla sensazione di svuotamento e di sconfinata pena che suscita in chi legge. È un fatto, descritto quasi al rallentatore, sapientemente, umanamente, verosimilmente, così che il lettore ci scivola dentro come fosse lì, esso stesso spettatore, dirimpettaio di roulotte, ignaro pescatore. La narrazione di una malinconia ancestrale e del senso di impossibilità e impotenza che culmina nell’atroce atto finale, è dolce, discreta e ricca di risvolti e sfumature che l’animo umano non può che riconoscere anche come proprie.
Donatella Sarchini – “Giochi di bimbi” – Milano
Motivazione: Il rischio che uno o più bambini nella loro cameretta stiano combinando un guaio è direttamente proporzionale al silenzio che accompagna la loro attività: non è un caso, è praticamente un postulato scientifico. Eppure dopo aver letto questo racconto vorrete diventare invisibili per vedere come sono davvero i vostri figli quando voi non ci siete. Una storia cesellata da mani sapienti, con una voce narrante che si è saputa mettere all’altezza dei due giovanissimi protagonisti, ricreando a perfezione la solennità di quel momento tanto desiderato e il modo attento che i bambini hanno di guardarci e interpretarci.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Laura Adamo – “Ci vuole fantasia” – Montignoso (Massa Carrara)
Ester Annetta – “Due ruote per andare lontano” – Roma
Antonella Azzoni – “Non è lui” – Roma
Elisa Bertoletti – “Avanti il prossimo” – S. Giovanni Lupatoto (Verona)
Dario Bizzarri – “Frammenti” – Calci (Pisa)
Franco Cadenasso – “Rino-Noir” – Genova
Stefania Contardi – “La memoria delle scarpe. Tutta d’un fiato” – Cassola (Vicenza)
Nicola Cordeschi – “La stanza” – Roma
Donatella Dariol – “41-bis” – Carbonera (Treviso)
Luigi De Rosa – “La giardiniera” – Piano di Sorrento (Napoli)
Salvatore La Moglie – “Il laureato” – Amendolara (Cosenza)
Raffaella La Villa – “Il pianista di Porta Nuova” – Novara
Laura Rosaria Losio – “Ritorno alla terra” – Genova
Alessandro Manzi – “Tutti e nessuno” – Sezze (Latina)
Massimo Martinelli – “Anomalia Ereditaria” – Capraia e Limite (Firenze)
Valentina Martini – “L’amore va amato” – Genova Pegli
Maurizio Minetto – “Fuga di cervelli” – Roma
Riccardo Montanaro – “Pina” – Masainas (Cagliari)
Lorenzo Moscardini – “Una storia per Jibril” – Roma
Giuseppe Rocco – “La quercia e il maestro” – Bologna
Diego Romeo – “Anch’io a scola!” – Roma
Clara Santin – “La vera storia di Paul Newman” – Porto Tolle (Rovigo)
Francesca Sedda – “Tentativo nr. 19” – Siena
Tiziana Tomai – “Il ritratto” – Taranto
Anna Maria Zanchetta – “Diario del giorno che verrà” – Mossano (Vicenza)

Sezione poesia:
Valeria Cipolli – “Ti stappo gli occhi” – Cecina Mare (Livorno)
Motivazione: L’abbandono suscita il desiderio di vendetta; il profondo senso di lacerazione ispira emozioni violente e ferire è la risposta feroce e spietata della rivalsa: tutto concorre a comunicare l’idea di reiterate stoccate sanguinarie, a partire dalla evidente frammentazione dei versi che suggerisce l’idea del respiro ripetutamente interrotto da un’ira rabbiosa e incontenibile; anche le immagini e i termini onomatopeici rendono fisicamente tangibile – e udibile – il sentimento disturbante; non resta che il dolore, suggerito fugacemente da quella solitaria lacrima stesa al vento… ma è solo pietosa autocommiserazione e automedicazione.
Diego Zanoni – “Epilogo” – Milano
Motivazione: Combattimento, armature, animali fantastici (draghi?) e mura rimandano con immediatezza immagini di assedi e battaglie cavalleresche: ci sono tutti gli elementi per costruire una saga dal sapore delle epiche gesta dei paladini medievali, una fiaba antica di eroi mitici e di morti gloriose di cui restano, a imperitura testimonianza, le parole, sempre invitte perché immortali, come quelle della Poesia fin dalla notte dei tempi.
Damiana Raschi – “Vigilia di Ferragosto” – Perugia
Motivazione: Tutto il senso risiede in un verso, quel tempo che passa che getta un fascio di luce accecante sulle immagini che comunicano, come fotografie che possono essere indifferentemente di vent’anni prima o di oggi, un’estate in cui l’immobilità sembra congelare tutto, le vite, le azioni, i pensieri; del resto si parla di vigilia, che è attesa di quello che verrà, ma è anche pazienza – l’arte di aspettare – che sa bene accompagnarsi all’indulgenza, alla comprensione degli altri: la lettura del libro aperto della vita degli altri.

Premio Speciale della Giuria:
Paola Andreoli – “Le signore felici” – Osimo (Ancona)
Motivazione: Rifugge da superficiali descrizioni consolatorie – quelle ben note frasi poetiche che tanto deliziano certe letture narcotizzanti attente all’estetica benché priva di contenuti – e va dritta al suo nocciolo essenziale: la scelta, netta e determinata, di difendere, sempre e comunque, il diritto al pensiero vivo e consapevole, sebbene affilato come un bisturi, e il rifiuto del conformismo della normalità e l’anestesia dell’anima che ne rappresenta l’inevitabile corollario. Una poesia a tesi, dunque, come se ne vedono raramente.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Giovanni Aniello – “Bordo strada” – Minturno (Latina)
Alessandro Corrado Baila – “Ultimo bus da Padova” – Bassano del Grappa (Vicenza)
Enrico Barbieri – “Un mantello” – Curtatone (Mantova)
Chiara Celi – “Sempre ritorni” – Roma
Francesca Croci – “Crepuscolo uterino” – Predazzo (Trento)
Salvatore Galizia – “I tuoi capelli” – Palermo
Francesca Gatti – “Il passato” – Altamura (Bari)
Flora La Selva – “Goccia di rugiada” – Lucca
Laura Rosaria Losio – “Un arcobaleno appare” – Genova
Roberto Marsiglia – “Plessopatia Lombosacrale” – Chiavari (Genova)
Valentina Martini – “Coreopsis” – Genova Pegli
Chiara Mazzetti – “Esistere e non vederci ci aggiunge spavento?” – Brescia
Alexandra Mc Millan – “Portami la musica al corpo” – Genova
Stefania Pellegrini – “Attendo” – Nus (Aosta)
Antonella Pericolini – “Ora che torni” – Roma
Sabina Perri – “Scivolerai come rugiada” – Firenze
Giulia Quaranta Provenzano – “Corridoio” – Diano Arentino
Roberta Alejandra Russo – “Cado, muoio, vivo” – Lucca
Sergio Saponati – “Pasta diva” – Viareggio (Lucca)
Donatella Sarchini – “La casa della nonna” – Milano
Irene Schiavetti – “La romantica dozzina” – Genova
Giovanni Tavčar – “Intuito” – Trieste
Jo Taylor-Rolfo – “Madre e sorella” – Sinio (Cuneo)
Antonella Tissot – “Vibrazioni di vita” – Milano
Lucia Triolo – “Il cerchio del desiderio” – Palermo
Bruno Volpi – “La trincea nel cuore” – Alessandria

EDITO

Sezione romanzo:
Francesco Sala – “Il ladro di miracoli” – Modena
Motivazione: Storia intrigante e ben costruita, che inquadra correttamente tempi e luoghi nel difficile periodo che vede il consolidarsi del regime fascista. Modena, 30 gennaio 1930. Il commissario Dallari viene chiamato a indagare sulla morte di uno sconosciuto rinvenuto sotto la neve e, in contemporanea, su una serie di furti senza apparenti legami tra loro, tra cui quello di una Madonna miracolosa. Nello svolgersi della vicenda il lettore si appassiona immedesimandosi sempre più nelle difficoltà del protagonista, poco ammanigliato e ancor meno entusiasta del regime, che svolge la sua indagine con rigore e onestà intellettuale, fino a dipanare l’intricata matassa. Gli ruotano attorno numerosi personaggi assolutamente veri, dipinti a pennellate vivaci, in uno stile fluido e accattivante.
Teresa Antonacci – “La dodicesima stanza” – Bisceglie (Barletta-Andria-Trani)
Motivazione: Il romanzo affronta un problema medico-sociale sempre più attuale, ma forse poco conosciuto. La storia è narrata in prima persona da una donna che, pienamente consapevole del suo male, riesce tuttavia a costruirsi una vita soddisfacente grazie alla volontà ferma, alla capacità di riconoscere l’importanza di alcune persone che il destino mette sulla sua strada e anche al valore terapeutico della scrittura. Lettura scorrevole, con quel tanto di distacco dalle vicende narrate che permette all’autrice di evitare facili quanto inopportuni sentimentalismi. Un libro che lascia un segno.
Caterina Contini – “Nulla sarà più come prima” – Milano
Motivazione: Non un romanzo né un vero saggio, piuttosto, come dice il sottotitolo, il diario tragicomico di una mamma alle prime armi, una sorta di divertente zibaldone sulle speranze, le attese, i problemi connessi alla maternità. È vero che l’esperienza di avere un figlio può essere un miscuglio micidiale di felicità e disperazione, ma chi vorrebbe rinunciarci? Nell’impossibilità ovvia di non potersi inventare niente di nuovo, l’autrice riesce a rendere tutto assolutamente autentico e convincente, anche perché il libro nasce dalle esperienze di lavoro dell’autrice, mamma ella stessa e psicoterapeuta. Il piacere della lettura deriva in buona misura dallo stile agile e diretto, capace di coinvolgere il lettore.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Laura Adamo – “Uno squarcio tra le mura” – Montignoso (Massa Carrara)
Antonella Azzoni – “Amore e morte del Cavaliere F. de S.” – Roma
Chiara Borghi – “Lucia non cade” – Roma
Marco Ciaramella – “Oscuri misteri” – Pontedera (Pisa)
Alessandra Delogu – “La vedova forestiera” – San Giuliano Terme (Pisa)
Maria Grazia Distefano – “Ne parliamo quando torni” – Acicatena (Catania)
Federico Fabbri – “La verità ha bisogno del sole” – Firenze
Christian Giovanettina – “Il treno della libertà” – Giubiasco (Canton Ticino)
Giuseppe Irneari – “Plissé” – Bergamo
Nicoletta Manetti – “Vico (Quando ti porto un fiore)” – Firenze
Mattia Mascagni – “Azzurra” – Bologna
Rebecca Panei – “Il buio addosso” – Roma
Michele Rampazzo – “La speranza dei vinti” – Roma
Savina Reverberi Catellani – “Gabriella Degli Esposti mia madre” – Modena
Rosaria Rizzo – “Immobili Ombre” – Napoli
Lucia Sallustio – “L’equilibrio imperfetto” – Molfetta (Bari)
Fabiola Sciarratta – “La villa” – L’Aquila

Sezione poesia:
Monica Guerra – “Sotto Vuoto” – Faenza (Ravenna)
Motivazione: Poesie brevi, capaci di condensare pensieri ed emozioni. Nulla sembra affidato al caso, ma anzi le parole scelte con cura vanno dritte al bersaglio, sollecitano da parte del lettore attenzione e soprattutto partecipazione. Versi apparentemente facili, ma ricchi di significato: esperienze, ricordi, paesaggi che trascendono il vissuto individuale per assumere un respiro molto più ampio. Versi liberi sul foglio bianco per sottolineare il ruolo del non detto, delle pause, del silenzio. Il mistero del vuoto dove ritrovare se stessi e gli altri.
Serenella Menichetti – “Fiore di loto” – Cascina (Pisa)
Motivazione: Poesia garbata, particolarmente felice quando esprime emozioni legate al rapporto con la natura. Versi polimetrici, vari, a raccontare l’indole segreta di una donna che, pur nella malinconia, ama la vita. Raccolta soffusa di un cauto ottimismo, che invita a superare i momenti difficili attraverso due grandi risorse di un’anima sensibile: la capacità di stupirsi e la forza dell’amore.
Antonella Tissot – “Il piacere di quando si scollina” – Milano
Motivazione: Una raccolta che già nel titolo invita alla speranza. Attraverso l’ampio uso di metafore la poetessa parla della sua vita: un viaggio non sempre agevole, punteggiato da pause che ritemprano il corpo e lo spirito, pago dei profondi silenzi che invitano alla riflessione. Tanti ostacoli da superare, ma in cima alla collina la gioia dell’arrivo. Versi liberi, talvolta giocati con la grafica o scanditi da strofe, armoniosi.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Maria Giovanna Bonaiuti – “La panchina innamorata” – Fermo
Alessia Bronico – “L’abito della felicità” – Lonato del Garda (Brescia)
Fulvia Diotti – “Microcosmo del Macrocosmo” – Albissola Marina (Savona)
Andrea Falchi – “4/4 di vita e un frammento di eternità” – Pisa
Mattia Fezzardi – “Grido sottovoce” – Roma
Gaia Gentile – “Io e Te fra Tramonto e Alba” – Sabaudia (Latina)
Carlo Giacobbi – “Confidenze” – Rieti
Gabriele Lastrucci – “Contro-Verso: Il Disperante Canto del Caos” – Prato
Paride Mercurio – “La persistenza del tempo” – Borgo Ticino (Novara)
Davide Minotti – “Pâté di vittima” – Frosinone
Sabina Perri – “La sosta nel viaggio” – Firenze
Gian Piero Stefanoni – “Da questo mare” – Roma

Sezione racconto:
Mario Angelo Carlo Dotti, Patrizia Vittoria Rossi – “Menti perbene” – Adro (Brescia)
Motivazione: Racconti duri, che descrivono realtà di uomini e donne borderline, persone diverse, etichettate come folli proprio per questo. I due scrittori si alternano in un sodalizio creativo che pesca ampiamente nelle loro esperienze di vita e di lavoro, guidando il lettore nei meandri del pensiero. Emerge così quanto l’ambiente sia determinante nell’evoluzione del soggetto, al punto da scatenare una violenza altrimenti inspiegabile. Ben scritto, denota attenzione al linguaggio e consapevolezza del peso e del significato intrinseco in ogni singola parola.
Guglielmo Ruiu – “L’occhio di Newton” – Terni
Motivazione: Bozzetti che condensano esperienze di vita e situazioni senza indulgere in descrizioni minute e dispersive. Emergono nostalgia e solitudine, analizzate dall’autore con occhio commosso e al tempo stesso indagatore. Il tutto raccontato in un linguaggio fluido ed elegante, che testimonia la padronanza di una profonda cultura letteraria e classica.
Giuseppe Iaculo – “Graffiti” – Napoli
Motivazione: Racconti che privilegiano il tema della violenza sulle donne e delineano un mondo cinico e spietato, osservato con un distacco privo di illusioni. Lo scrittore, consapevole della molteplicità del presente, lo disegna con tratti forti, come graffiti appunto. Ne derivano storie aspre, in un gioco continuo tra vero e immaginario, d’impatto.

Quarti classificati, a pari merito (in ordine alfabetico):
Raulo Rettori – “Racconti dispersi” – Castelfiorentino (Firenze)
Nicoletta Berliri – “Fantastiche riflessioni” – Ariccia (Roma)
Andrea Clementini – “Mai al sicuro” – Roma
Alessandro Grandi – “I racconti di Martundè” – Modena
Andrea Giuseppe Graziano – “Voglio distruggere il sito ed altri racconti” – Guidonia (Roma)
Iacopo Maccioni – “Onirismi” – Lucignano (Arezzo)
Salvatore Mancuso – “Carnevale d’autunno” – Montelupo Fiorentino (Firenze)
Diego Manna – “L’osmiza sul mare” – Trieste
Nicola Pera – “Amerikana” – Livorno
Pietro Rainero – “Logica stringente” – Acqui Terme (Alessandria)
Giovanni Renella – “Don Terzino e altri racconti” – Portici (Napoli)
Vittorio Venturi – “Al cuor non si comanda e altri racconti” – Imola (Bologna)

Opere vincitrici

Romanzo Inedito
Iacopo Maccioni – “Occhi di marrone” – Lucignano (Arezzo)
Racconto Inedito
Natalia Lenzi – “Mia figlia” – Quarrata (Pistoia)
Poesia Inedita
Valeria Cipolli – “Ti stappo gli occhi” – Cecina Mare (Livorno)
Romanzo Edito
Francesco Sala – “Il ladro di miracoli” – Modena
Racconto Edito
Mario Angelo Carlo Dotti, Patrizia Vittoria Rossi – “Menti perbene” – Adro (Brescia)
Poesia Edita
Monica Guerra – “Sotto Vuoto” – Faenza (Ravenna)

Risultati di tutte le edizioni del concorso:
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XVII Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XVI Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XV Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XIV Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XIII Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XII Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden XI Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden X Edizione
Premio Letterario Nazionale Giovane Holden IX Edizione
Premio Letterario Giovane Holden VIII Edizione
Premio Letterario Giovane Holden VII edizione
Premio Letterario Giovane Holden VI Edizione
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